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Documenti raccolti per commemorazioni e pubblicazione celebrativa.
Nato a Torino il 13 novembre 1889, iscritto al 1° anno di Giurisprudenza, fu chiamato al servizio militare nel maggio del 1915, Venne addetto alle cinematografie di guerra presso il Ministero della Marina e prese parte alla prima spedizione in Albania, Macedonia, Corfù e Atene. Dopo ripetute sue domande di essere inviato al fronte, fu mandato in zona di guerra quale aereostiero d’Artiglieria. Presentò ancora domanda di essere destinato a prestar servizio in batteria. Arrivò a Udine. Si distinse in occasione di un incendio: riportò una grave ferita al ginocchio destro ed ebbe l’encomio solenne. Richiamato per l’attuazione degli spettacoli del Teatro del soldato, opera che fu encomiata, presentò due volte domanda per tornare al fronte. Rinviato alla sua batteria, rimase in val Costeana fino alla ritirata conseguente la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917). La sua batteria ebbe posto avanzato sul monte Tomba. Lì cadde in combattimento, colpito da una granata austriaca, il 18 novembre 1917. Scrisse l’ultima poesia "La preghiera della patria" nell’ottobre 1917, al fronte.

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Citazione

“Oxilia Angelo, Torino,” L'Università di Torino nella Grande Guerra, ultimo accesso il 22 novembre 2024, https://grandeguerra.unito.it/items/show/134.

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Descrizione

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Titolo Oxilia Angelo, Torino
Soggetto Caduti
Descrizione Documenti raccolti per commemorazioni e pubblicazione celebrativa.
Nato a Torino il 13 novembre 1889, iscritto al 1° anno di Giurisprudenza, fu chiamato al servizio militare nel maggio del 1915, Venne addetto alle cinematografie di guerra presso il Ministero della Marina e prese parte alla prima spedizione in Albania, Macedonia, Corfù e Atene. Dopo ripetute sue domande di essere inviato al fronte, fu mandato in zona di guerra quale aereostiero d’Artiglieria. Presentò ancora domanda di essere destinato a prestar servizio in batteria. Arrivò a Udine. Si distinse in occasione di un incendio: riportò una grave ferita al ginocchio destro ed ebbe l’encomio solenne. Richiamato per l’attuazione degli spettacoli del Teatro del soldato, opera che fu encomiata, presentò due volte domanda per tornare al fronte. Rinviato alla sua batteria, rimase in val Costeana fino alla ritirata conseguente la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917). La sua batteria ebbe posto avanzato sul monte Tomba. Lì cadde in combattimento, colpito da una granata austriaca, il 18 novembre 1917. Scrisse l’ultima poesia "La preghiera della patria" nell’ottobre 1917, al fronte.
Fonte Università degli Studi di Torino (Archivio storico)
Data 1915-1920
Gestione dei diritti Licenza Creative Commons
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Relazione http://atom.unito.it/index.php/studenti-caduti
Citazione “Oxilia Angelo, Torino,” L'Università di Torino nella Grande Guerra, ultimo accesso il 22 novembre 2024, https://grandeguerra.unito.it/items/show/134.
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